Quelle tenaci primavere arabe: le foto

IMG_5906Ecco le foto, realizzate da Filippo Stoppa, dell'incontro di venerdì 7 marzo al Centro universitario di via Zabarella a Padova sul tema “Quelle tenaci primavere arabe” con l'islamologo Samir Khalil e il sociologo Enzo Pace, con il coordinamento di Andrea Pin.


“PLaNCK!” Da piccolo farò lo scienziato!

planckDa un’idea di due dottorande dell’Università di Padova è nata la prima rivista di divulgazione scientifica per bambini in italiano e inglese. In realtà molto più di una rivista. Ne parla il sito web IlSussidiario.net

 

Leggi l'articolo:

IlSussidiario.net, domenica 23 febbraio, PLaNCK!/ Da piccolo farò lo scienziato

 

«Stranamente, quasi nessuno riesce a capire l’importanza di un’idea. Talvolta però, ci riesce un ragazzino; e quando capita un ragazzino così, siamo di fronte a uno scienziato. Quando arriva l’epoca dell’università, è già tardi per acquisire lo spirito giusto. Dobbiamo quindi cercare di insegnare a cogliere il senso di queste idee ai bambini» scrive Richard P. Feynman ne Il piacere di scoprire. Ed è proprio con quest’idea, con il piacere di scoprire e di raccontare le scoperte ai più piccoli, che nasce “PLaNCK!”, rivista di divulgazione scientifica per ragazzi della scuola primaria in italiano e inglese, unica nel suo genere in Italia. Il numero 1 è uscito a gennaio sul tema della luce ed è possibile acquistarlo online dal sito della casa editrice Cleup (http://www.cleup.it/PLaNCK.html), oppure in libreria.

PLaNCK!, la cui testata fa riferimento al grande fisico Max Planck e alla chimica (sì perché se osservate bene com’è scritto “PLaNCK!” vi accorgerete che le lettere sono elementi della tavola periodica) ha cominciato a concretizzarsi circa un anno fa a partire dall’idea di due dottorande dell’Università di Padova, Agnese Sonato e Marta Carli, che raccontano da quali idee è nato il progetto.

Cosa rende unico PLaNCK! nel panorama italiano?

Innanzi tutto, a realizzare la rivista è una redazione giovane con formazione universitaria in vari ambiti, da quello scientifico a quello grafico, passando per le lingue straniere e la formazione primaria. Poi ci proponiamo di mantenere un legame con l’Università, realtà da cui proveniamo, sia tramite un comitato scientifico composto da docenti dei dipartimenti di Fisica e Astronomia e di Scienze chimiche padovani, sia raccontando la ricerca che viene fatta all’interno della nostra Università. Con PLaNCK! infatti, vogliamo contribuire alla diffusione del lavoro che si fa all’interno dei laboratori alla cittadinanza a partire dai più piccoli, missione che dovrebbe essere sempre più attuale nel mondo accademico.

Non rischia di rimanere un progetto solo universitario, che fatica a coinvolgere scuola e famiglia?

Ogni numero, ancora in versione bozza, viene sottoposto alla revisione e al giudizio dei bambini, che diventano così anche protagonisti di questo progetto, oltre che lettori. Andiamo in due classi della scuola primaria e, con un’attività che imita quella di una vera redazione, educhiamo i ragazzi a capire quello che è adatto o meno a loro, a interrogarsi su cosa piace o meno, a suggerire modifiche… Insegniamo loro a porsi delle domande, questo è l’obiettivo di portare PLaNCK! in via non definitiva nelle scuole. Perché osservazione e spirito critico sono alla base della scienza. È grazie alle domande e alla curiosità dei più piccoli di fronte alle meraviglie del mondo che ci circonda che PLaNCK! può evolvere con i suoi lettori.

Anche la lingua inglese è una caratteristica importante.

Sì, perché avvicina i ragazzi fin da piccoli alla lingua ufficiale delle pubblicazioni scientifiche e rende PLaNCK! uno strumento che può essere utilizzato a scuola per lavori interdisciplinari e che può stimolare l’interazione tra genitori e figli nella scoperta dei fenomeni naturali, delle loro cause, dei grandi scienziati della storia, delle curiosità scientifiche e anche delle “bufale” da cui spesso siamo sommersi.

Quindi la testata non è solo per bambini.

Mentre i piccoli lettori si immergono in fumetti, giochi, esperimenti e articoli curiosi, anche i genitori possono avvicinarsi alla scienza, leggendo le numerose curiosità che vengono raccontate in maniera semplice e accattivante. PLaNCK! diventa una lettura di famiglia, così che lo stupore nei confronti della scienza possa essere condiviso tra genitori e figli.

Tutto questo con cadenza quadrimestrale.

Al momento questa è la periodicità che riusciamo a garantire perché diamo vita a PLaNCK! per passione e nel tempo libero e tutto viene gestito tramite l’associazione di promozione sociale no-profit di cui facciamo parte e che è proprietaria della rivista, Accatagliato (http://accatagliatoassociazione.wordpress.com/). In ogni uscita si parlerà di un unico tema e alterneremo chimica, fisica, biologia e molto altro ancora. La fantasia non manca.

Da quanto dite, PLaNCK! non si propone solo come rivista,

Nelle nostre intenzioni è anche molto di più. È un progetto unico e innovativo che crea una rete tra realtà e soggetti che non sempre riescono a comunicare tra loro e vuole insegnare al bambino ad interrogarsi su quello che gli viene presentato e sul mondo che lo circonda. Abbiamo anche un sito web, www.planck-magazine.it, da cui è possibile abbonarsi e che affiancherà la rivista durante le sue uscite con un blog e con contenuti aggiuntivi per ragazzi e insegnanti.

 

PLaNCK! sul web:

www.planck-magazine.it

https://www.facebook.com/pages/PLaNCK/303730623106576?fref=ts

https://twitter.com/planckpeople?refsrc=email

 

Per informazioni scrivere a:

redazione@planck-magazine.it

 

 

 

 


“Vita di don Giussani”, il video dell’incontro padovano

vdg 024Un politico, un uomo di chiesa e un giornalista si confrontano a viso aperto su “Vita di don Giussani”. Tre voci non provenienti dalla storia di Cl ne descrivono il fondatore, ognuno dal suo peculiare punto di vista. Con loro, l’autore del volume, Alberto Savorana, che ha operato per vent’anni al fianco di don Giussani, ma che per scrivere questo volume ha dovuto ripartire da zero, o quasi.

Ecco il video dell’incontro che si è svolto il 6 febbraio 2014 a cura dall’Associazione culturale Rosmini con Luciano Violante, monsignor Danilo Serena e Antonio Ramenghi e con i saluti del sindaco reggente di Padova Ivo Rossi e del rettore della basilica del Santo padre Enzo Pojana.

 


Il 6 febbraio a Padova la presentazione della “Vita di don Giussani” di Alberto Savorana

copertina1«Tutto per me si è svolto nella più assoluta normalità, e solo le cose che accadevano, mentre accadevano, suscitavano stupore, tanto era Dio a operarle facendo di esse la trama di una storia che mi accadeva e mi accade davanti agli occhi.» 

(Luigi Giussani)

 

Giovedì 6 febbraio 2014 alle 21.00 nel Centro congressi Padova “A. Luciani” (via Forcellini, 170/a) si terrà la presentazione del volume “Vita di don Giussani” di Alberto Savorana (Rizzoli 2013), a cura dell’Associazione culturale Antonio Rosmini, Interverranno, Luciano Violante, già presidente della Camera, monsignor Danilo Serena, già vicario generale della Diocesi di Padova, il direttore del Mattino di Padova Antonio Ramenghi e l’autore del libro, oltre che portavoce di Cl, Alberto Savorana. Introdurrà i lavori Eugenio Andreatta, giornalista.

«La storia di don Giussani è così significativa», ha scritto il suo successore Julián Carrón, «perché ha vissuto le nostre stesse circostanze, e ha dovuto affrontare le stesse sfide e gli stessi rischi, ha dovuto fare lui stesso il cammino che descrive in tanti brani delle sue opere».

Le circostanze che ha attraversato e le persone incontrate sono state decisive per il delinearsi della vocazione di don Luigi Giussani: i suoi genitori, i professori e i compagni del Seminario, le sue letture, il sacerdozio, i primi giovani conosciuti in confessionale o in treno, l’insegnamento, le incomprensioni e i riconoscimenti, la malattia.

Don Giussani ha sempre considerato il cristianesimo come un fatto, un evento reale nella vita dell’uomo, che ha la forma di un incontro, invitando chiunque a verificarne la pertinenza alle esigenze della vita. Così è stato per i tanti ragazzi e adulti di tutto il mondo che hanno riconosciuto in quel prete dalla voce roca e attraente non solo un maestro dal quale imparare, ma soprattutto un uomo col quale paragonarsi, un compagno di cammino affidabile per rispondere alla domanda: come si fa a vivere?

Oggi uno di quei “ragazzi”, che con lui hanno percorso un tratto importante della loro vita e continuano a seguire ciò che egli stesso seguiva, prova a raccontare chi era e come ha vissuto don Giussani attraverso molti documenti inediti. Nasce così questa biografia che, oltre a ricostruire per la prima volta la cronaca dei giorni del fondatore di Comunione e Liberazione, offre ai lettori il segno della sua eredità per la vita delle persone e della Chiesa.

Info 329-9540695

 

VITA DI DON GIUSSANI di Alberto Savorana

pagine: XI + 1354 + 32 di immagini

formato: cm 16x24,5

prezzo: € 25 ed. cartacea, € 11.99 in eBook

Accedi alla SCHEDA-LIBRO con possibilità di acquisto online.


Le foto della serata dedicata ad Etty Hillesum

Vi proponiamo le foto (realizzate da Carola Bruno) della serata lunedì 25 novembre nella sala polivalente Don Bosco di Padova con il monologo Etty Hillesum - Cercando un tetto a Dio con Angela Demattè e l’introduzione dell’Autrice, Marina Corradi.


Benvenuto a casa. A Padova la presentazione del libro di Massimo Camisasca

nagle_vincent[1]La scoperta di essere amato è l’esperienza più importante della vita. Ed è quella che ci rende capaci di amare. Quando si vive la gioia di essere accolti, si diventa capaci di accogliere. È questo il messaggio di “Benvenuto a casa”, il volume di don Massimo Camisasca fondatore della «Fraternità Sacerdotale dei Missionari di San Carlo Borromeo», attualmente vescovo di Reggio Emila-Guastalla. Il volume sarà presentato

mercoledì 13 novembre 2013, ore 21.00
Ca’ Edimar, via Due Palazzi, 43

BENVENUTO A CASA

di Massimo Camisasca, San Paolo Edizioni 2013, p. 100.

 

Interviene don Vincent Nagle della Fraternità Sacerdotale san Carlo Borromeo (nella foto)

Coordina Francesca Trevisi, giornalista

Incontro organizzato da Associazione Edimar e Associazione Famiglie per l’Accoglienza Veneto.

In questo agile volume Massimo Camisasca parla per la prima volta direttamente alle famiglie che accolgono ragazzi in affido. Il libro contiene anche alcuni estratti di lettere scambiate con queste famiglie e costituisce, più in generale, una riflessione sul tema dell’accoglienza. “Nel nostro tempo in cui tanto si dibatte attorno alla convivenza fra uomini e donne di diverse culture, etnie, lingue e religioni, queste pagine vogliono offrire un itinerario semplice di accoglienza dell’altro. Qualunque persona è altro da me, ed è un segno del mistero che mi chiama, un segno di Dio nella mia vita.”

Non sono storie facili quelle che emergono dal libro di monsignor Camisasca: l’adozione e l’affido sono doni straordinari che però sono chiamati a misurarsi con la realtà della vita, cioè stanchezze, gelosie, delusioni, litigi, accanto a  tenerezza, gratitudine, affetto, dedizione. Camisasca non vuole affatto nascondere queste difficoltà: lascia esprimere alle stesse famiglie le proprie fatiche. Ma vi sono anche delle gioie straordinarie riservate a chi sa donarsi completamente, attraverso una «generazione» che non sia meramente materiale ma anche spirituale e affettiva.

Partendo da queste storie, coinvolgenti ed espressive, l’autore svolge una riflessione ad ampio raggio. E mette in luce quelli che dovrebbero essere gli atteggiamenti giusti per costruire «la casa sulla roccia». Primo fra tutti la pazienza: «Il nostro essere assieme sia pieno di pazienza. Qualcosa si deve spezzare in me per lasciare posto all’altro. La parola pazienza porta dentro di sé l’esperienza della sofferenza: pathos. La pazienza è fatta di sangue e di luce insieme. Permette di scoprire degli aspetti dell’altro che non conoscevamo».

Massimo Camisasca, ordinato prete nel 1975, ha fondato la «Fraternità Sacerdotale dei Missionari di San Carlo Borromeo», di cui è stato per anni superiore generale. Il 29 settembre 2012 è stato nominato dal Santo Padre vescovo di Reggio Emilia - Guastalla. Presso le Edizioni San Paolo ha pubblicato, tra gli altri, La sfida della paternità. Riflessioni sul sacerdozio (2003), Questa mia casa che Dio abita. Riflessioni sulla vita comune (2004), Passione per l’uomo. I passi della missione cristiana (2005), Sentieri d’Asia illuminati. Lettere ai missionari (2006), Il nuovo Occidente. Lettere ai missionari (2008) Don Giussani (2009), Padre. Ci saranno ancora sacerdoti nel futuro della Chiesa? (2010).

Vincent Nagle è nato a San Francisco, California, USA. Dopo la laurea in sociologia e materie classiche alla Università di San Francisco, ha lavorato in Marocco come insegnante di inglese per il Ministero dell’Educazione del Marocco e in Arabia Saudita, per poi conseguire un master in teologia a Berkeley, California. Vincent è poi entrato in seminario a Roma ed è stato ordinato prete nel 1992. Ha preso una laurea in islamica nel 1994 e ha passato il decennio successivo negli Stati Uniti come cappellano in un ospedale del New England. Dal 2006 al settembre 2012 è stato in missione in Terra Santa. Oggi è a Roma.

L’Associazione Famiglie per l’Accoglienza è una rete di famiglie diffuse sul territorio nazionale e in diversi Paesi del mondo, che si sostengono nell’esperienza dell’accoglienza familiare e la promuovono come bene per la persona e per la società intera. La storia dell’associazione in Veneto ha più di venticinque anni. Dall’incontro iniziale con un gruppo di famiglie affidatarie e adottive di Milano, “Famiglie per l’Accoglienza” è diventata nel tempo un punto di riferimento e di aggregazione per molte famiglie anche del Veneto.

Ca’ Edimar è un “villaggio” alla periferia di Padova dedicato al sostegno di giovani in difficoltà e delle loro famiglie. È un luogo dove sono attive due case di accoglienza per minori e una scuola di cucina e di panificazione. L’attività Edimar è presente a Padova dal 1997. In particolare l’Associazione di volontariato Edimar promuove la rete di famiglie coinvolti in percorsi di accoglienza e di affido collegati con l’esperienza di Ca’ Edimar.


Vita di don Giussani

VitadiDonGiussaniDEF[1]di Alberto Savorana . “La storia di don Giussani è così significativa, perché ha vissuto le nostre stesse circostanze, e ha dovuto affrontare le stesse sfide e gli stessi rischi, ha dovuto fare lui stesso il cammino che descrive in tanti brani delle sue opere” (Julián Carrón).

Vita di don Giussani di Alberto Savorana 
Rizzoli 2013
pagine: XI + 1354 + 32 di immagini
formato: cm 16x24,5
prezzo: € 25 ed. cartacea, € 11.99 in ebook
ISBN: 97888170415

  • Scheda-libro e possibilità di acquisto online
  • Video sulla vita di don Luigi Giussani. La voce, le espressioni e le parole del fondatore di Comunione e Liberazione (durata 6:14)
  • Rassegna stampa delle principali recensioni/articoli apparse sui giornali
  • Rassegna audio/video con alcune interviste all’autore e ai relatori delle presentazioni
  • Video integrali delle presentazioni di Milano e Roma
  • Locandina e quartino in formato adatto per la stampa da utilizzare nei diversi ambienti per far conoscere il più possibile il libro nei propri ambienti di lavoro, università, scuola, parrocchia, quartiere.
  • Introduzione al libro Vita di don Giussani, di Alberto Savorana (Rizzoli - Milano 2013)

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L’uomo della croce: l’immagine scolpita prima e dopo Donatello

croce2Segnaliamo al Museo diocesano di Padova la mostra L’uomo della croce: l’immagine scolpita prima e dopo Donatello.

Il dramma di Gesù crocifisso ha interrogato l’uomo di ogni tempo, toccando il cuore del vissuto delle persone.

 

Da duemila anni è uno “scandalo” sia per chi crede, sia per chi si ferma al solo dato storico della crocifissione, continuando a porre interrogativi sull’uomo e sul senso della sua esistenza.

Ha alimentato il pensiero teologico e filosofico, l’immaginazione e la spiritualità, e ha ispirato scrittori e artisti che hanno dato vita a immagini di grande intensità.

La mostra, aperta dal 14 settembre al 24 novembre 2013, racconta questa storia attraverso sette crocifissi in legno intagliato e dipinto provenienti da alcune chiese della Diocesi di Padova. Le sculture, dal Trecento al Settecento, sono presentate in un percorso che ne esalta il potere evocativo, e la capacità di esprimere la sensibilità e il pensiero teologico propri di ciascuna epoca.

È un viaggio nel tempo alla scoperta delle raffigurazioni del crocifisso e del loro significato: dal Cristo morto in croce del tardo Medioevo, con gli occhi chiusi e la testa reclinata, dove si insiste sulla passione e sulle sofferenze patite per la salvezza dell’uomo; alla svolta dell’umanesimo cristiano nel Rinascimento, che riscopre l’umanità di Cristo nobilitandola attraverso il linguaggio sereno e composto della classicità; per arrivare al “superamento” della morte attraverso il vitalismo del Cristo vivo, che già suggerisce l’idea della resurrezione, nell’età della Controriforma e Barocca.

Il percorso consente di osservare da vicino le sculture, tre delle quali sono state sottoposte a delicati interventi di restauro, grazie anche alla campagna di raccolta fondi Mi sta a cuore. I restauri, che si sono avvalsi delle moderne metodologie di diagnostica, hanno dato risultati sorprendenti, che vengono raccontati in mostra in un’apposita sezione multimediale, realizzata con il generoso supporto di Mediacom Digital Evolution.

Le visite guidate per i gruppi consentono di scendere più in profondità, compiendo un percorso estetico e spirituale insieme, nel quale oltre alle opere d’arte saranno le parole di scrittori, poeti, teologi, santi, a tessere il racconto, come fili tesi lungo il tempo. Un’occasione per lasciarci interrogare da un’immagine forte, carica di contraddizioni e interrogativi ma anche di speranza; un’immagine sempre uguale a se stessa eppure diversa, così come è l’uomo nel cammino della storia.

 

Foto (c) Giorgio Boato.

Orari

mercoledì-domenica / festivi

10.00-13.00 / 14.00-18.00

 

Biglietti

Per l’occasione l’ingresso alla mostra e al Museo Diocesano è gratuito.

 

Informazioni e prenotazioni

tel. 049 8761924 / 049 652855

info@museodiocesanopadova.it

 

 

 

 


Bertolissi e Colasio presentano “Chi comanda in Italia” di Giulio Sapelli

chi_comanda_in_italia_04-17-2013Viene spesso da chiedersi “chi comanda in Italia?”, “chi esercita il potere delle grandi decisioni?”. Nel suo ultimo volume, intitolato appunto Chi comanda in Italia, Giulio Sapelli - economista eretico e voce fuori dal coro - cerca di rispondere a questo interrogativo alla sua maniera, scavando nelle vicende del dopoguerra e comparando la storia nazionale a quella europea e internazionale. Sociologia, scienza politica, economia, filosofia e storia sono le armi della sua indagine.

mercoledì 25 settembre 2013, ore 18.00

aula Nievo del palazzo del Bo

via VIII Febbraio, 2 Padova

presentazione del volume di Giulio Sapelli

Chi comanda in Italia ed. Guerini e Associati

introduce

Stefano Lonardi Associazione culturale Rosmini

relatori

Mario Bertolissi ordinario di Diritto costituzionale – Università di Padova

Andrea Colasio assessore alla Cultura del Comune di Padova

Sarà presente l’Autore.

Info rosmini@diade.org. Sito internet www.rosminipadova.it. L’iniziativa è finanziata con il contributo dell’Università di Padova con i fondi della legge 3.8.1985 n.429 sulle iniziative culturali studentesche.

Il potere è lo studio delle relazioni influenti in un aggregato umano che chiamiamo società. In Italia le relazioni influenti sono sia di tipo personale, sia di tipo istituzionale, come del resto in tutto il mondo. Ma ciò che fa dell’Italia un caso a parte, argomenta Sapelli, «è che nelle relazioni istituzionali, fino alla caduta del muro di Berlino, i partiti hanno sostituito lo Stato. Il potere in Italia è stato per quarant’anni l’intreccio tra partiti, grandi imprese e Mediobanca».

Oggi, con il declino delle grandi imprese e dei partiti, «la mucillagine del potere emerge come peristaltica ricerca di equilibri instabili tra piccole imprese, banche in crisi e partiti delegittimati». L’unica vertebrazione del potere rimasta, annota Sapelli, «è la magistratura, che non a caso ha un’autorità enorme, unitamente ai condizionamenti internazionali di una sovranità sempre più limitata in cui l’egemonia USA è sostituita da quella tedesca». In appendice del volume si può trovare la lettera aperta del 1996 di Helmut Schmidt, ex-Cancelliere tedesco, a Hans Tietmeyer, allora Presidente della Bundesbank. Si tratta di un documento di grandissima attualità anche in merito ai rapporti di potere in un paese democratico.

Nato a Torino nel 1947, laureato in storia economica a Torino nel 1971, Giulio Sapelli conseguì la specializzazione in ergonomia nel 1972. Ha insegnato e svolto attività di ricerca presso la London School of Economics and Political Science nel 1992-1993 e nel 1995-1996, nonché presso l’Università Autonoma di Barcellona nel 1988-1989 e l’Università di Buenos Aires. Ha lavorato con compiti di ricerca, formazione e consulenza presso l’Olivetti e l’Eni. Ha svolto incarichi consulenziali presso numerose altre aziende. Dal 1996 al 2002 è stato Consigliere di Amministrazione dell’Eni. Dal 2000 al 2001 è stato Presidente della Fondazione del Monte dei Paschi di Siena. Dal 2002 al 2009 è stato componente del consiglio di amministrazione di Unicredit Banca d’Impresa. Ha fatto parte di diversi comitati scientifici di imprese, fondazioni e istituti. Dal 1993 al 1995 è stato il rappresentante italiano di Transparency International, organizzazione che lotta contro la corruzione economica. Dal 2002 è tra i componenti del World Oil Council. Dal 2003 fa parte dell’International Board dell’OCSE per il no profit. È attualmente professore ordinario di Storia Economica presso l’Università degli Studi di Milano, dove insegna anche Analisi Culturale dei Processi Organizzativi. È collaboratore del Corriere della Sera e de Il Sussidiario.net.


Il potere dei senza potere

Il-potere-dei-senza-potere-Havel-600px[1]di Václav Havel, curato da Angelo Bonaguro e con prefazione di Marta Cartabia, Itaca 2013

E' in libreria il saggio “Il potere dei senza potere” che viene ripubblicato a oltre 20 anni dall’edizione italiana (e a pochi mesi dalla riedizione ceca), insieme al saggio ”La politica e la coscienza”, ed insieme ad altri testi inediti in italiano. Il libro, edito da "La casa di Matriona" e Itaca ha una prefazione di Marta Cartabia.

In un periodo di confusione ideale e relativismo culturale, il pensiero di Havel rappresenta un’occasione formidabile, e soprattutto attuale, per riflettere sul fondamento dell’impegno civile e politico, a partire dal desiderio della persona e dalla volontà di costruire nella verità e nella libertà“.

"Tutti abbiamo di fronte agli occhi un unico compito fondamentale.(…) Di confidare nella voce della coscienza più che nelle speculazioni astratte, di non inventare una responsabilità diversa da quella che tale voce ci indica; di non vergognarci di essere capaci di amore, di solidarietà, di compassione e di tolleranza, ma al contrario di liberare queste dimensioni fondamentali della nostra umanità dall’esilio nel privato, e di accettarle come unici autentici punti di origine di una comunità umana dotata di senso; di lasciarci guidare dalla nostra stessa ragione, e di servire in ogni circostanza la verità come nostra fondamentale esperienza”.

In questa affermazione sta tutta l’attualità della riflessione di Vaclav Havel per l’odierna situazione civile e politica del nostro Paese e dell’Europa nel suo insieme. Iniziata nella seconda metà degli Anni Settanta a partire dall’esperienza diretta dei regimi totalitari e comunisti, essa ha saputo cogliere il fondamento radicale, e originale, dell’ impegno civile e quindi politico: la persona con la sua libertà, con la sua capacità di desiderare il vero e di costruire un’esistenza, in tutte le sue dimensioni, a partire da questo. Quanto concreta e tutt’altro che velleitaria fosse tale posizione, è testimoniato anzitutto dalla stessa parabola umana di Havel, prima drammaturgo, poi “dissidente”, e infine Presidente della Repubblica Ceca, e dal crollo dei regimi dell’Est europeo. Una posizione con cui vale la pena confrontarsi anche in Italia e in Europa, oggi, nel momento in cui le motivazioni di un impegno nella società e nella politica sembrano frustrate dagli esempi negativi di molti “professionisti della politica” e da una pesantissima crisi economica che mette in luce l’insufficienza dei presupposti economicistici della costruzione europea.
Da Havel viene l’invito a riprendere la responsabilità verso la propria vita, prima di ogni calcolo ed esito “politico”: è in questo tentativo la prima e vera dignità della persona, che nessun totalitarismo –dello stato e dell’economia, a Est come a Ovest- potrà distruggere.

I testi che qui vengono proposti sono tutti legati da questo “filo rosso”.
Da Il potere dei senza potere (1978), al primo storico Discorso di Capodanno (1990); al discorso dedicato «alla speranza e alla morte» tenuto a Hiroshima nel 1995, così personale e assolutamente non di circostanza; all’intervento pronunciato a Parigi nel 2009, sul mistero della storia e le sorti del mondo; fino ad alcuni brani dall’ultimo colloquio, per Havel così fisicamente faticoso, registrato con il cardinal Duka nel novembre 2011 per la Televisione ceca, a meno di un mese dalla morte.

"Con il cuore al posto giusto" dalla prefazione di Marta Cartabia (Tracce, maggio 2013)