A Padova uno dei grandi conoscitori del mondo arabo, il gesuita Samir Khalil Samir, dialoga con il sociologo Enzo Pace

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Alle primavere arabe del 2011 pare essere succeduto, in molti casi, un rigido inverno. «Questo è il dramma del mondo arabo: una minoranza fanatica e radicale si impone a una maggioranza musulmana, non fanatica, con cui si potrebbe dialogare», afferma senza mezzi termini Samir Khalil Samir, gesuita, islamologo e teologo. Samir è allo stesso tempo convinto, però, che si sia messa in moto una rivoluzione irreversibile nelle menti di strati sempre più ampi delle popolazioni arabe.

L’Associazione culturale universitaria Antonio Rosmini presenta:

QUELLE TENACI PRIMAVERE ARABE

presentazione del volume di Samir Khalil Samir

venerdì 7 marzo, ore 21.00
Centro universitario padovano

via Zabarella, 82 – Padova

introduce

Andrea PIN professore di Diritto pubblico comparato, Università di Padova

relatori

Enzo PACE ordinario di Sociologia, Università di Padova

L’Autore professore di Islamologia, Pontificio Istituto Orientale

Informazioni info@rosminipadova.it

«La democrazia è una parola composta da due parole greche: demos e kratos, che significano “popolo” e “potere”», scrive padre Samir. «Ora, chiedo a tutti: le manifestazioni del popolo egiziano, che hanno raggiunto decine di milioni di cittadini adulti, non rappresentano l’opinione del popolo? Se questa non è la voce della “democrazia”, mi domando dov’è: nelle elezioni sistematicamente arrangiate? Il popolo egiziano ha espresso la sua volontà in modo chiarissimo, scendendo pacificamente per le strade. L’esercito ha sostenuto questa volontà, talvolta in modo imperfetto, nell’intenzione di proteggere il popolo».

«Il nostro desiderio e la nostra speranza», e qui lo studioso parla a nome dei cittadini egiziani», è che l’Occidente aiuti il popolo egiziano, in questo momento difficile, a costituire, pacificamente e legalmente, un governo rappresentativo della maggioranza, senza escludere le voci minoritarie. Sarebbe un passo positivo verso la vera democrazia tanta desiderata!»

Secondo padre Samir oggi inoltre è più che mai necessario un attento lavoro di discernimento nei confronti dell’islam e della modernità. Tale lavoro, iniziato nel 1870 circa, è durato per 60 anni, fino al 1930. Vi sono testi di grandi pensatori, i cui libri erano una volta vietati, e che hanno fatto questi passi.

«Nel mondo islamico attuale, invece», afferma lo studioso, «la gente o si sottomette all’islam dominante, o tace, o fugge in occidente. Noi cristiani abbiamo già sperimentato questo travaglio fra fede e modernità, fede e ragione. Per questo possiamo aiutare i nostri fratelli di fede musulmana, spingendoli in questo lavoro, per aiutare l’islam a rispondere ai bisogni odierni dei loro Paesi». Conciliare il pensiero classico dell’islam con il pensiero moderno è la vera risposta al fanatismo dei terroristi.

Invece, molto mondo occidentale pensa di aiutare il mondo islamico con gli aiuti militari, o i rapporti commerciali che esso intesse con i Paesi del Medio oriente: «Questi rapporti», è il giudizio di Samir, «sono dettati solo dai rispettivi interessi nazionali e non portano ad alcuna evoluzione. C’è invece bisogno di un ripensamento totale dell’Islam per il mondo contemporaneo».

Gesuita, egiziano, Samir Khalil Samir è teologo e islamologo. Insegna a Beirut, Roma e Parigi. È autore di libri tra cui: 101 domande sull’islam (Marietti) e Islam e Occidente. Le sfide della coabitazione (Lindau, 2011). Samir è entrato nell’Ordine dei Gesuiti nel 1955, ad Aix-en-Provence (Francia), e si è impegnato in studi di filosofia, teologia e islamistica. Laureato con una tesi di teologia cattolica orientale e islamica, in seguito istituì in Egitto venti scuole per imparare a leggere e a scrivere ed insegnò quindi per dodici anni nel Pontificio Istituto Orientale a Roma. Nel 1986 si trasferisce nel Libano, allora sconvolto dalla guerra civile, e attualmente insegna nell’Université Saint-Joseph di Beirut, specializzata nello studio della teologia cristiana e dell’islamistica. Nello stesso periodo egli dà vita a Beirut all’istituto di ricerche Cedrac, che approfondisce il retaggio letterario arabo-cristiano nel Vicino Oriente. È anche professore nel Pontificio Istituto Orientale di Roma e nel Centre Sèvres (Facoltà gesuita di teologia e Filosofia) di Parigi. Occupa la stessa funzione nel Maqasid Institute di Beirut. Samir è autore di oltre 40 libri e di più di 500 articoli. È consulente di numerosi uomini di Chiesa e di politici europei e vicino-orientali. I suoi principali campi d’indagine sono l’Oriente cristiano, l’Islam e l’integrazione dei musulmani in Europa, nonché le relazioni fra cristiani e musulmani. Nel luglio del 2006 ha sviluppato un suo piano di pace per il Vicino Oriente.

Laureato in Giurisprudenza e Filosofia, Enzo Pace è professore di Sociologia generale nella Facoltà di Scienze Politiche all’Università di Padova, dove insegna anche Sociologia delle Religioni e Religioni e Società. Inoltre è titolare del modulo “Islam and Human Rights” all’European Master on Human Rights and Democratization. È direttore del Centro interdipartimentale di ricerca e servizi per gli studi interculturali. I suoi interessi di ricerca e di studio sono: i cambiamenti socio-religiosi nelle società complesse, la sociologia comparata delle religioni, i movimenti di tipo fondamentalista e, più recentemente, la sociologia dell’islam e il fenomeno del neo-pentecostalismo. Autore di numerose pubblicazioni, tra le più recenti si ricordano Sociologia dell’islam, Roma, Carocci 2005, Le religioni pentecostali, Roma, Carocci, 2010, Religion as Communication, Farnham, Ashgate, 2011, Vecchi e nuovi dei: la geografia religiosa dell’Italia che cambia, Milano, Paoline, 2012

Scarica la locandina dell’incontro

La scheda del libro sul sito internet della casa editrice Emi.

Quelle tenaci primavere arabe

Autore: Samir Khalil Samir

Anno: 2013

Pagine: 64

Formato: 10,5 x 16,5

Prezzo: 5,00€

Collana: Segni dei tempi

ISBN: 978-88-307-2134-0