L’associazione culturale Antonio Rosmini, in collaborazione con l’associazione culturale di-Segno (www.di-segno.it), propone nelle prossime settimane due visite guidate a Milano:
- domenica 20 dicembre 2015, visita alla mostra Giotto, l’Italia (mostragiottoitalia.it) a Palazzo Reale.
- domenica 24 gennaio 2016, visita alla mostra William Congdon, Pianura (casatestori.it), allestita a Casa Testori, Novate Milanese, con la presenza del curatore Davide Dall’Ombra.
Per informazioni info@rosminipadova.it.
Giotto, l’Italia è il grande evento espositivo che concluderà il semestre di Expo 2015, a Palazzo Reale di Milano.
La mostra, posta sotto l’Alto patronato del Presidente della Repubblica Italiana, promossa dal Ministero dei Beni e delle Attività Culturali e del Turismo e dal Comune di Milano – Cultura, con il patrocinio della Regione Lombardia, è prodotta e organizzata da Palazzo Reale e dalla casa editrice Electa. Il progetto scientifico è di Pietro Petraroia (Éupolis Lombardia) e Serena Romano (Università di Losanna) che sono anche i curatori dell’esposizione.
Giotto, l’Italia resterà aperta al pubblico dal 2 settembre 2015 al 10 gennaio 2016. La mostra, con allestimento di Mario Bellini, ha un motivo particolare per essere realizzata a Palazzo Reale: esso infatti ancora ingloba strutture del palazzo di Azzone Visconti, ove, negli ultimi anni della sua vita, Giotto venne a realizzare due cicli di dipinti murali, oggi perduti.
La grande mostra del autunno/inverno a Casa Testori è dedicata al pittore William Congdon (1912-1998): artista internazionale dell’Action Painting amato da Giovanni Testori che, dalla New York degli amici Jackson Pollock e Mark Rothko, dopo aver viaggiato in tutto il mondo, decide di radicarsi a sud di Milano e dedicare la sua ultima produzione al ritratto intimo di campi coltivati, risaie e frutti della terra lombarda.
La mostra, realizzata in collaborazione con The William Congdon Foundation, punta a indagare il ventennio lombardo del maestro americano. I circa 50 dipinti e i 20 pastelli selezionati descrivono, infatti, una parabola di conoscenza sempre più intima e profonda del sud-ovest milanese, che costituisce l’apice del suo percorso.