Giovedì 12 Ottobre 2017 presso il Teatro Ruzante – ore 18:40
- Intervengono:
Prof. Mario Bertolissi, professore di Diritto Costituzionale all’Università di Padova - Dott. Francesco Jori, giornalista ed editorialista
- On. Simonetta Rubinato, parlamentare e avvocato
Il 22 ottobre siamo chiamati a votare per il Referendum sull’autonomia della Regione Veneto. La proposta del Referendum ha superato il vaglio della Corte Costituzionale nel 2015 e serve ad attuare per la prima volta l’articolo 116 della Costituzione che prevede per le Regioni ordinarie la possibilità di ottenere “ulteriori forme e condizioni particolari di autonomia”. A fronte di un dibattito che tende a leggere questa consultazione elettorale in chiave partitica e di schieramento, sorge l’interesse di approfondire cosa muova questa domanda di autonomia, quale sia il suo scopo e che importanza essa possa rivestire per la vita dei cittadini veneti e italiani.
Il primo aspetto a essere messo in discussione da alcuni è l’utilità stessa del Referendum rispetto alla richiesta di maggiore autonomia. Trattandosi di un voto solo consultivo, l’eventuale esito positivo non farebbe che rinforzare la posizione della Regione nel suo negoziato con lo Stato previsto dalla Costituzione. Significa che qualunque aspirazione dei cittadini sarebbe destinata a infrangersi sugli scogli dell’immobilismo politico, come tante altre questioni, o possiamo sperare nel contrario?
Un’altra questione cui prestare attenzione è il senso stesso della richiesta di autonomia: si tratta di una pretesa egoistica di una regione contro le altre o di un’occasione per valorizzare la gestione locale e realizzare la sussidiarietà? La vita dei cittadini di una Regione con più autonomia potrà andare incontro a concreti miglioramenti? Il resto del Paese deve temere un’iniziativa di questo tipo, o può prenderne ispirazione per iniziare percorsi di responsabilità verso le proprie comunità?
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