Delle sue opere afferma: «Per me dipingere è amare e abbracciare la realtà che mi circonda e mi accade, fissarne una traccia che diventi eterna, perché ogni volta che la guardi riaccada un incontro: una emozione, una esperienza». Lei è Cleofe Ferrari, pittrice emiliana ormai da tempo residente a Padova, e “Lo stupore nei luoghi dell’infinito” è il titolo della mostra che si tiene da lunedì 22 febbraio nella sede di Banca Mediolanum – Padova (piazzetta Bussolin, 15).
La mostra, a ingresso libero, sarà aperta fino a mercoledì 2 marzo nei giorni lavorativi con orario 9-13; 14-18.30.
Lunedì 29 febbraio alle 14.00 è prevista una visita guidata riservata ai soci dell’Associazione Rosmini. Per iscriversi scrivere a info@rosminipadova.it.
«Che Cleo Ferrari sia riuscita a unire la dote naturale del saper dipingere ad uno studio attento e approfondito, lo si capisce non solo dal richiamo all’impressionismo ma soprattutto dalla sua evoluzione espressionista che traspira dagli ultimi lavori di Monet, in particolare da quelli ben conosciuti delle cattedrali», scrive Giorgio Grasso nel catalogo della mostra. «Dalle opere pittoriche di Cleo Ferrari si evince una grande capacità tecnica, dove però prevale in modo significativo il movente poetico». «Farsi conquistare da una sua opera», prosegue il critico, «è come immergersi quotidianamente in luoghi dove il paesaggio ha il sopravvento sulle umane vicende. Nulla di meglio che ammirare una sua opera pittorica per sentire la nostra anima diventare un tutt’uno con l’anima dei luoghi da lei visti e trasportati con maestria su tela».
«Cleofe, già familiare alle tecniche dell’acquerello e dei gessetti e successivamente al più tradizionale olio all’acrilico e all’encausto», aggiunge Emanuela Centis, architetto, «fin dall’inizio ha individuato la forma espressiva della sua personalità esuberante ed energica in uno stile espressionista materico e gestuale. Le prime opere sono di piccole dimensioni, vere e proprie finestre aperte sulla realtà, nelle quali l’artista esprime il suo amore attento a cogliere la ricchezza che contiene anche il particolare apparentemente modesto, quotidiano. Così racconta con forme e colori il suo incontro con i diversi luoghi che visita o frequenta: Assisi o Gerusalemme, ma anche la sua cara campagna padana e le marine dell’Adriatico. A Cleofe non interessa semplicemente descrivere la realtà che vede, ma desidera raccontare esperienze di incontro personale con luoghi e situazioni».
Cleofe Ferrari nasce a Carpi (MO) il 16 dicembre 1950. Dopo aver svolto gli studi su stilismo di moda a Reggio Emilia, svolge fino al 2008 attività di libera professionista. Nel 1982 consegue la laurea in Psicologia all’Università di Padova. Nel 2008 consegue il diploma al master di Architettura, Arti e Liturgia promossa dalle Pontificia Commissione per i beni culturali della Chiesa. Dal 2002 aderisce all’associazione di artisti “il Baglio” e dallo stesso anno partecipa regolarmente alle attività di disegno promosse dall’Associazione “Di.segno” di Padova, di cui dal 2006 è presidente. Nel 2005 partecipa alla mostra “La casa del Dio vicino” allestita nel corso dei lavori del sinodo dei Vescovi a Roma. Nel 2007 partecipa alla mostra di Arte Sacra “Sinfonia dello spazio liturgico” a Padova. Nel 2010 al Caffè Pedrocchi di Padova realizza la mostra collettiva “Stili a confronto”. Nel 2012 sempre al Caffè Pedrocchi partecipa alla mostra collettiva “Omaggio al Guariento” dell’associazione “Art.Tu”. Nel 2013 espone “Il Volto di San Francesco” alla mostra collettiva Scuola della Carità di Padova dell’associazione “Art.Tu”. Nel 2014 espone alla biennale internazionale, Scuola della Carità di Padova, Maison D’Art. Nel 2015/2015 “Personale” alla Maison D’Art di Padova. Dipinge nella tecnica dell’acquarello, gessetto, encausto, acrilico e olio.
Opere, info e contatti www.cleofeferrari.it cleofe.ferrari@libero.it