Il video della testimonianza di Gemma Capra Calabresi a Padova
«Per educare un figlio ci vuole un villaggio» è il titolo della festa delle Scuole Romano Bruni che si è svolta a Padova, nella sede delle scuole, dal 6 all'8 giugno 2014. Tre giorni di incontri, sport, musica, festa, mostre, degustazioni, convivialità, che hanno avuto il loro culmine venerdì 6 giugno alle 18 con la testimonianza della signora Gemma Capra.
Gemma Capra è stata la moglie del commissario di polizia Luigi Calabresi, assassinato il 17 maggio 1972 a Milano davanti alla sua abitazione, mentre andava in ufficio, da un commando composto da almeno due sicari che gli spararono alle spalle. Calabresi lasciò la moglie, incinta, e due figli: Mario, attuale direttore de «La Stampa», che ha raccontato la storia della sua famiglia nel libro «Spingendo la notte più in là», e Paolo. Il terzo figlio (Luigi) nascerà pochi mesi dopo la sua morte.
Questo il video dell'intervento.
«Dopo la morte di mio marito», ha raccontato di recente la signora Capra, «ho deciso che dovevo educare i miei figli nella gioia di vivere che avevo provato nella mia famiglia. La gioia è importantissima, donare il sorriso sempre, in qualunque modo agli altri, fa bene a se stessi. La seconda decisione è stata di non crescerli nel rancore, nell'odio, tanto meno nel desiderio di vendetta. Se ti alzi la mattina con il rancore, la rabbia, l'odio dentro, come fai a crescere dei bambini, vedere le loro scoperte, sentire le loro parole nuove, scoprire una nuova amicizia, godere di un tramonto? Questo è stata la base della mia scelta per educare i figli».
Il titolo della festa prende spunto dal dialogo di papa Francesco con gli alunni e i docenti delle scuole cattoliche a Roma il 10 maggio scorso: «C'è un proverbio africano tanto bello: "Per educare un figlio ci vuole un villaggio". Per educare un ragazzo ci vuole tanta gente: famiglia, insegnanti, personale non docente, professori, tutti!».
“Lituania canta” al Meeting di Rimini
“Lituania canta” è il titolo dell’intervento che martedì 26 agosto al Meeting di Rimini (International Arena FS settore B7) vedrà protagonisti il paese dell’Est Europa e il suo lungo cammino verso la libertà sulle scene della principale kermesse dell’estate europea.
Il gruppo “Lituania canta” è un ensemble femminile composto da Ruta Vosyliute, Rimgaile Pauraite, Julija Pauraite, Lina Grigaliunaite che proporrà alcuni tra i brani più suggestivi e struggenti della ricchissima tradizione nazionale.
Guarda il video di presentazione dell’incontro.
Particolarmente nota nel nostro paese Ruta Vosyliute. Nata a Vilnius, in Lituania, ha appreso i primi rudimenti della musica a sette anni nella scuola nazionale lituana M.K.Čiurlionis, studiando pianoforte e canto corale. Dopo tre anni inizia a studiare canto e direzione di coro.
Nel 2003, presso il liceo di Užupis, impara le lingue straniere (tedesco, inglese, italiano). Comincia a cantare nel coro professionale Aidija (Eco), con cui realizza vari concorsi e concerti in Lituania, Germania, Francia e Svezia. Partecipa a diversi concorsi nazionali di direzione di coro e d’orchestra, nonché di canto, come Dainų Dainelė e B.Grincevičiūtė.
Mossa dalla grande passione per il canto, nel 2005, si iscrive all’Accademia di musica e teatro di Vilnius, seguendo la specialità in Canto lirico ed avendo come docente Sigutė Stonytė, una tra le più famose cantanti d’opera della Lituania. Partecipa a diversi corsi: Interpretazione di musica da camera, tenuto dalla professoressa Scherr (Vilnius, 2009), Interpretazione della musica di Bach con la professoressa R. Maciute (Vilnius 2009).
Nell’Agosto 2008, a conclusione del Corso Programma Barocco 2008 tenuto dal mezzosoprano Pamela Lucciarini in collaborazione con il Centro Studi Italiani di Urbania, ha debuttato col ruolo di Feraspe nell’ Opera La Rosaura di G.A.Perti, sotto la guida del M° Paolo Faldi (Urbania, Teatro Bramante, Orchestra Barocca di Bologna). Nel 2009 ha eseguito il Magnificat di J.S.Bach con l’orchestra Musica Humana a Vilnius e Siauliai.
Dal 2009 frequenta il biennio di specializzazione in Musica Antica presso il Conservatorio „A. Pedrollo” di Vicenza studiando con Patrizia Vaccari e Gloria Banditelli. Nel 2009 ha vinto il II premio al Concorso Internazionale Francesco Provenzale di Napoli. Nel 2010 ha vinto il I premio della quarta edizione del “Concorso di Musica Antica - Premio Fatima Terzo” e ha cantato „Miserere” di Bach- Pergolesi al teatro Olimpico di Vicenza diretto da Sigiswald Kuijken. Ha partecipato a vari festival di musica barocca come: Festival Toscano di Musica Antica, il Festival Musicale Estense “Grandezze & Meraviglie”. Ha cantato “Stabat Mater “ di Giovanni Battista Pergolesi con un prestigioso gruppo dedicato all’esecuzione di musica antica su strumenti d’epoca “ Sonatori de la Gioiosa Marca”.
Dal 2011 appartiene a un gruppo barocco dei giovani cantanti “Rosso Porpora”. Ha collaborato con i direttori come: Marco Mencoboni, Paolo Faldi, Walter Testolin, Peeric Willem.
Il Requiem di Cherubini a Padova e a Piove di Sacco
Siamo lieti di segnalare due occasioni per ascoltare un capolavoro: il Requiem in do minore di Luigi Cherubini, per coro e orchestra, eseguito dal Coro Grande del Concentus Musicus Patavinus diretto da Antonio Bortolami, con la partecipazione del Coro Città di Padova (diretto da Dino Zambello) e del Coro Polifonico di Piove di Sacco (direttore Raffaele Biasin), con l’Orchestra del Concentus Musicus Patavinus diretta da Mauro Roveri.
martedì 17 giugno, ore 21.00
Chiesa Santa Maria dei Servi, Padova
sabato 21 giugno, ore 21.00
Duomo di Piove di Sacco (PD)
Entrambi i concerti sono ad ingresso libero.
I link dei due eventi su Facebook:
Padova https://www.facebook.com/events/686701121395399/?ref_dashboard_filter=upcoming
Piove di Sacco https://www.facebook.com/events/302993219864488/?ref_dashboard_filter=upcoming
Il Requiem in do minore per coro misto e orchestra è stato composto nel 1815 a Parigi ed eseguito per la prima volta nella cattedrale di Saint-Denis il 21 gennaio 1816, per ricordare il ventitreesimo anniversario della morte per decapitazione del re Luigi XVI a seguito dello scoppio della Rivoluzione francese. Fra i molti, è stato apprezzato e lodato da compositori quali Beethoven, Brahms e Schumann.
In Francia per più di 50 anni un’altra era stata la messa da requiem più eseguita e in un certo qual modo quella ufficiale: la “Grande messe des morts” di François-Joseph Gossec, improntata ad uno stile alto, accademico e, in certi suoi punti, quasi marziale. Il Requiem di Cherubini invece se ne discosta in modo molto drastico, evitando l’usuale alternanza fra momenti corali e solistici (essendo il suo requiem privo del quartetto vocale a solo) e spogliando la tecnica coristica di ogni accenno compositivamente virtuosistico, se si eccettua la fuga a tre voci compresa nell’Offertorio. Ciò dovuto principalmente alla formazione dello stesso Cherubini che aveva imparato molto dalla tecnica palestriniana durante il suo apprendistato presso Padre Martini.
La parte orchestrale è invece di “impressionante modernità”, caratterizzata sia da tratti di inestimabile dolcezza sia da parti di vigorosa sonorità (si veda ad esempio il Dies Irae), che tanto influenzeranno la musica di Hector Berlioz, pur mantenendo dei collegamenti con la precedente storia della musica (si vedano i colori cupi dell’ Introito, caratterizzati dal suono di viole, violoncelli, contrabbassi e fagotti, con l’esclusione dei violini).
Tutto esaurito il 22 giugno per l'escursione a San Lazzaro degli Armeni
Un grande successo, oltre 160 adesioni, e inevitabile tutto esaurito domenica 22 giugno 2014, festa del Corpus Domini, per l’escursione veneziana di una giornata a San Lazzaro degli Armeni, Sant’Elena, San Giuseppe e San Pietro in Castello organizzata dall’Associazione culturale Antonio Rosmini, grazie all'organizzazione del dottor Romano Tiozzo. Abbiamo comunque attivato una lista d'attesa in caso di rinunce (320-1810768 romano.tiozzo@ve.camcom.it).
Il costo della giornata è di € 20.00 comprensivo del pranzo, del passaggio con la motonave, della visita alle chiese e dell’incontro con la scrittrice, più un’offerta ai monaci.
Il programma prevede la partenza dal Parcheggio di San Giuliano a Mestre alle ore 9.00. Nel parcheggio ci sono una trentina di posti auto liberi che possono essere occupati altrimenti il park ha altri posti al prezzo di € 5 per l’intera giornata.
Con la Motonave “Pirata” verso le 10.00 arriveremo all’Isola. Ci dividiamo in tre gruppi. Il primo gruppo dalle 10.00 alle 11.00 visita il museo e la Biblioteca storica. Alle 11.00 il Padre Abate celebrerà la S.S. Messa del Corpus Domini in Armeno che seguiremo con la traduzione. La messa è cantata e dura circa un’ora ed un quarto.
Alle 12.30 il secondo gruppo fa la visita, mentre con gli altri due gruppi si inizia il pranzo (riso, Baccalà e Polenta, Vin da mar della Cantina di Jesolo).
Alle 13.30 in terzo gruppo fa la visita. Gli altri possono stare in giardino e visitare l’esterno dell’isola. Il posto è ombreggiato e portandosi dei teli ci si può sedere nell’erba.
Alle 14.30 ci raggiunge la scrittrice Antonia Arslan per una conversazione sulle sue opere e sulla storia del popolo armeno, la sua fede, la sua cultura e le sue tradizioni millenarie.
Alle 16.00, dopo aver acquistato, per chi vuole, la marmellata di rose canine dei monaci, riprenderemo il nostro viaggio verso una zona di Venezia non contemplata dagli itinerari tradizionali. Si tratta dell’isola di Sant’Elena e di Castello che raggiungeremo con la motonave.
Visiteremo le tre chiese (a piedi sono circa 20 minuti di strada). Sant’Elena dove sono custodite le reliquie del corpo dell’Imperatrice madre di Costantino. Il parroco ci aprirà la chiesa e guiderà la visita.
Poi San Giuseppe in Castello con le opere di Paolo Veronese, Tintoretto, il mausoleo al Doge Grimani ed uno dei dipinti più grandi del mondo di mq. 540 di Gianantonio Torri che sembra duplicare la Chiesa.
Ed infine San Pietro in Castello costruita su disegno probabilmente di Andrea Palladio, ma non seguita da lui. La Chiesa fu la Cattedrale del Patriarca di Venezia fino al 1807 quando Napoleone volle che la cappella del Doge attigua al Palazzo Ducale diventasse la sede del Patriarca.
Alle 19.00, indicativamente rientreremo al parcheggio di San Giuliano per il ritorno a Padova.
Il Pranzo è preparato dagli amici di Cà Edimar
I bimbi sotto i 6 anni non pagano e quelli da 6 a 14 anni pagano € 10,00.