Terra Santa: il video dell'incontro del 22 maggio su archeologia e racconti evangelici

140522 terra santa (18)Non solo il resoconto di un incontro, ma un viaggio dentro la presentazione dei due relatori, con le slide che scorrono durante l’esposizione.

È online il video, realizzato da Marco Boscolo Anzoletti, dell’incontro “Terra Santa, archeologia e racconti evangelici” di giovedì 22 maggio a Padova che ha visto come relatori due eminenti archeologi, Dan Bahat e padre Eugenio Alliata, con l’introduzione di don Filippo Belli, docente della Facoltà teologica dell’Italia Centrale.

L’incontro si è tenuto a due giorni dallo storico viaggio di papa Francesco in Terra Santa, sulle orme del suo predecessore Paolo VI, a cura dell’Associazione culturale Antonio Rosmini, con il patrocinio della Custodia di Terra Santa e in collaborazione con ATS pro Terra Sancta, grazie al contributo dell’Università di Padova sui fondi per le iniziative culturali studentesche della Legge 3.8.1985 n. 429.

 

 


«Per educare un figlio ci vuole un villaggio»

140606 locandina festa scuola«Per educare un figlio ci vuole un villaggio» è il titolo della festa delle Scuole Romano Bruni che si terrà a Padova, in via Fiorazzo 7, dal 31 maggio all’8 giugno 2014.

Il titolo prende spunto dal dialogo di papa Francesco con gli alunni e i docenti delle scuole cattoliche a Roma il 10 maggio scorso: «Amo la scuola perché è un luogo di incontro. (...) E noi oggi abbiamo bisogno di questa cultura dell’incontro per conoscerci, per amarci, per camminare insieme. E questo è fondamentale proprio nell’età della crescita, come un complemento alla famiglia. La famiglia è il primo nucleo di relazioni (...) La scuola è la prima società che integra la famiglia. La famiglia e la scuola non vanno mai contrapposte! Sono complementari, e dunque è importante che collaborino, nel rispetto reciproco. E le famiglie dei ragazzi di una classe possono fare tanto collaborando insieme tra di loro e con gli insegnanti».

«Questo fa pensare», ha aggiunto il papa, «a un proverbio africano tanto bello: “Per educare un figlio ci vuole un villaggio”. Per educare un ragazzo ci vuole tanta gente: famiglia, insegnanti, personale non docente, professori, tutti!».

Segnaliamo in modo particolare l’incontro/testimonianza (venerdì 6 giugno alle ore 18.00) con Gemma Capra, vedova del commissario Luigi Calabresi.

 

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IL PROGRAMMA

 

sabato 31 maggio / domenica 1 giugno

PATAVIUM DE VITA DOCET percorso storico-artistico alla scoperta della nostra città a cura degli studenti del Liceo scientifico Romano Bruni

 

venerdì 6 giugno

16.45 apertura MOSTRE realizzate da studenti e docenti delle Scuole Romano Bruni

18.00 incontro/testimonianza con GEMMA CAPRA CALABRESI

19.30 cena insieme

21.30 CYRANO spettacolo del Laboratorio teatrale della Scuola secondaria di I grado Bettini

 

sabato 7 giugno

16.30 apertura mostre

16.45 giochi per tutti

18.45 PER EDUCARE UN FIGLIO CI VUOLE UN VILLAGGIO: noi e l’incontro del 10 maggio con il Papa

19.45 cena insieme

21.30 gran FESTA con la PELLICANTO BAND a seguire, notte in musica con i THE OTHER WAY

 

domenica 8 giugno

10.30 S. MESSA

11.30 inaugurazione dei nuovi locali della BIBLIOTECA delle Scuole Romano Bruni

12.00 estrazione biglietti LOTTERIA

13.00 pranzo insieme

14.30 smontaggio festa

 

www.istitutobruni.com

info@istitutobruni.com


Terra Santa, tutte le immagini dell'incontro

Ecco alcune immagini dell’incontro di giovedì 22 maggio 2014 nella sala dello Studio teologico della Basilica del Santo sul tema “Terra Santa, archeologia e racconti evangelici”, con Dan Bahat archeologo e docente all’Università di Toronto, il suo collega dello Studium Biblicum Franciscanum padre Eugenio Alliata ofm, con l’esegeta e docente nella Facoltà teologica dell’Italia Centrale don Filippo Belli in qualità di moderatore. Incontro, come si vede molto sentito e con notevole partecipazione di pubblico.

 


La chiave nascosta (dietro le dolci melodie)

1510853_758902370821246_1675690478308884886_n[1]L’associazione culturale Antonio Rosmini è lieta di segnalare l’iniziativa del Gruppo studentesco Musicaviva.

LA CHIAVE NASCOSTA

Concerto del Trio Waldhorn

mercoledì 28 maggio, ore 21.00

Circolo Ufficiali - Palazzo Zacco, Prato della Valle Padova

Michele Torresetti violino

Gabriele Falcioni corno

Alessandra Gentile pianoforte

PROGRAMMA

Johannes Brahms

Scherzo in do minore per violino e pianoforte dalla sonata F.A.E., WoO 2 (1853)

 Scherzo - Allegro. Trio - Più Moderato

Claude Debussy

Sonata n. 3 in sol minore per violino e pianoforte, L 148 (1916-17)

Allegro vivo

Intermède - Fantasque et léger (capriccioso e blando)

Finale - Très animé (molto animato)

Robert Schumann

Adagio e Allegro per corno e pianoforte, op. 70 (1849)

Adagio - Langsam, mit innigem Ausdruck (Lento, con intima espressività)

Allegro - Rasch und feurig (rapido e con fuoco). Etwas ruhigert (Un po’ più tranquillo).

Intervallo

Johannes Brahms

Trio in mi bemolle maggiore

per violino, corno e pianoforte, op. 40 (1865)

Andante

Scherzo - Allegro. Trio - Molto meno allegro

Adagio mesto

Finale - Allegro con brio

La pagina Facebook dell’evento

L’iniziativa è finznaziata con il contributo dell’Universitò di Padova sui fondi della legge 3.8.1985 n. 429 sulle iniziative culturali e riscreative degli studenti.

Michele Torresetti nel 2003 si diploma al conservatorio “F. E. dall’Abaco” di Verona, sotto la guida di Walter Daga con lode e menzione d’onore e nel 2007 si laurea al conservatorio di Milano “G. Verdi” nel biennio con la massima votazione. Nel 2009-2010 ha frequentato l’Accademia Violinistica con D. Bogdanovich a Chioggia e nel 2013 il corso di post-formazione presso la sede universitaria del Conservatorio della Svizzera Italiana con K. Sahatci. Ha seguito corsi e master con R. Honeck, G. Franzetti, F. Fiore, M. Rizzi, F. Manara, Z. Brohn, S. Pagliani. È risultato vincitore e premiato in numerosi concorsi nazionali ed internazionali “Premio Filarmonica” dell’ Arena di Verona, “Concorso Alfredo e Vanda Marcosig” Gorizia, Concorso “Luigi IX” Torino, Rassegna Nazionale “I Giovani per i Giovani”, Concorso Internazionale “Anemos” Roma, “Giovani Protagonisti” Verona. Ha suonato come spalla e come prima parte in varie orchestre sotto la guida di direttori come D. Renzetti, J. Bernarcer, M. Zanetti, R. Palumbo, G. Graden. Nel 2011 è diventato membro della Human Rights Orchestra e dell’Orchestra Mozart fondata e diretta dal M° Claudio Abbado. Svolge un’intensa attività concertistica con particolare predilezione alla musica da camera La sua passione per il linguaggio musicale l’ha portato ad approfondire generi come il tango e il jazz Dal 2014 è direttore artistico del Festival d’Estate a Palazzo Claudi a Serrapetrona.

Gabriele Falcioni, nato a Terni nel 1976, si diploma brillantemente al Conservatorio “B. Marcello” di Venezia nel 1996 con Marco Venturi. Si perfeziona con Alessio Allegrini e frequenta masterclasses con Radovan Vlatkovic e Stefan Dohr. Vincitore e finalista di Concorsi nazionali ed internazionali: “Santa Cecilia”, “Zoppi”, “Ceccarossi” (diploma speciale di merito). Collabora come primo corno solista con l’Orchestra e la Filarmonica del Teatro Comunale di Bologna sotto la direzione di D. Gatti. Dalla sua fondazione fa parte dell’Orchestra Symphonica d’Italia sotto la guida di Lorin Maazel, dell’Orchestra giovanile “L. Cherubini”, diretta da Riccardo Muti e dell’Orchestra del “Centenario Verdiano” di Parma. Collabora con Claudio Abbado e l’Orchestra Mozart, con Alessio Allegrini e la Human Rights Orchestra e, dopo aver vinto l’audizione per primo corno solista, con il Teatro alla Scala di Milano diretto da Daniel Barenboim. Alla Scala effettua circa 200 concerti in due stagioni, in più, con la Filarmonica Scaligera, partecipa a tournée in tutto il mondo (festival di Salisburgo, Berlino, Lucerna, ecc) con registrazioni di CD e DVD per la DECCA e la Deutsche Grammophone, esibendosi sempre come corno solista con i più grandi direttori della scena internazionale: D. Barenboim, R. Chailly, G. Dudamel, L. Maazel, G. Pretre, M.W.Chung, J. Tate, K. Masur, Y. Temirkanov, S. Bichkov, ecc. Ha registrato gran parte del repertorio cornistico e orchestrale per RAI, EMI, DECCA, Deutsche Grammophone, RSI Lugano, BBC PROMS, ecc. Attualmente è anche insegnante nella classe principale di corno presso il Conservatorio “A. Steffani” di Castelfranco Veneto (TV).

Nata a Perugia, Alessandra Gentile si forma sotto la guida di Annarosa Taddei e Muriel Chemin e frequenta corsi tenuti da György Sándor, Andrei Jasiński, Joaquín Achúcarro, Anatol Ugorski, Alexander Lonquich e Paul Badura-Skoda. Consegue il diploma con lode presso il Conservatorio “F. Morlacchi” di Perugia. Dal 1991 si perfeziona alla Hochschule für Musik di Monaco di Baviera frequentando la Meisterklasse tenuta da Gerhard Oppitz, di cui diverrà per qualche tempo assistente. Già dal 1986, entrando a far parte dell’Ensemble “Il Gruppo di Roma”, inizia la sua attività concertistica, che la porterà a suonare in diverse formazioni in vari paesi d’Europa. Anche in campo cameristico intensa è l’attività in diverse formazioni. Nel 1996 esegue a Vienna, accompagnata dalla “Wiener Sinfonietta”, la prima assoluta del “Klavierkonzert” di Max Doehlemann a lei dedicato. Intensa la collaborazione con diversi compositori contemporanei. Incide per Rai, Hessischer e Bayerischer Rundfunk e per la DAD Records e Rara Records È tra i fondatori del “PolicromiEnsemble” , formazione da camera con la quale si dedica allo studio del repertorio moderno e alla ricerca nella musica nuova. Titolare della cattedra di Musica da Camera, ha insegnato nei conservatorio di Cagliari, Fermo e Parma.

 

 


Educare alla libertà: famiglia e nuovi “diritti”

Primipassi_NW[1]La Fondazione Tempi propone venerdì 23 maggio 2014 alle 21.15 al cinema teatro Don Bosco di via san Camillo de Lellis, 4 Padova un incontro sul tema Educare alla libertà: famiglia e nuovi “diritti” - Di fronte ai problemi della vita occorre approfondire la natura del soggetto che li affronta.

Sono previsti gli interventi del giornalista del settimanale Tempi Pietro Piccinini, di Mauro Ronco, ordinario di Diritto penale all’Università di Padova e del presidente della Fondazione Irccs Ca’ Granda Ospedale Maggiore Milano Giancarlo Cesana. Il moderatore sarà Enrico Fiorini.

L’incontro prende spunto da un passo della recente lettera dei vescovi del Triveneto in occasione della 36ª Giornata per la vita: «Sottolineiamo il grave pericolo che deriva, per la nostra civiltà, dal disattendere o stravolgere i fondamentali fatti e principi di natura che riguardano i beni della vita, della famiglia e dell’educazione, confondendo gli elementi obiettivi con quelli soggettivi e veicolati da discutibili concezioni ideologiche della persona che non conducono al vero bene né dei singoli né della società. [...] Di fronte a quella che si configura come una vera “emergenza educativa”, noi Vescovi avvertiamo la responsabilità e il dovere di richiamare tutti alla delicatezza e all’importanza di una corretta formazione delle nuove generazioni - a partire da una visione dell’uomo che sia integrale e solidale - affinché possano orientarsi nella vita, discernere il bene dal male, acquisire criteri di giudizio e obiettivi forti attorno ai quali giocare al meglio la propria esistenza e perseguire la gioia e la felicità del compimento [...]».

 

Info www.fondazionetempi.org


Terra Santa: archeologia e racconti evangelici

locandina_terra_santa_finale2Non è la prima volta che l’Associazione culturale Rosmini di Padova dedica incontri pubblici al tema della storicità del cristianesimo e alle testimonianze tangibili di Cristo e dei suoi primi seguaci. Per cui puntuale giunge l’appuntamento per giovedì 22 maggio 2014 alle ore 21.15 nella sala dello Studio teologico della Basilica del Santo con l’incontro “Terra Santa, archeologia e racconti evangelici”.

 

Di grande rilievo i relatori: Dan Bahat archeologo e docente all’Università di Toronto, il suo collega dello Studium Biblicum Franciscanum padre Eugenio Alliata ofm, con l’esegeta e docente nella Facoltà teologica dell’Italia Centrale don Filippo Belli in qualità di moderatore.

 

L’incontro nasce da alcune sollecitazioni contenute in un’intervista a Dan Bahat pubblicata nei mesi scorsi sul quotidiano Avvenire. Professore – era la domanda del cronista - lei ha dedicato la vita alla ricerca, crede che sia importante l’archeologia delle terre bibliche, e perché? «Credo che la ricerca archeologica non sia mai fine a se stessa, specie quando è fatta in territori che coinvolgono la nostra fede», la riposta dello studioso. «Io sono ebreo», proseguiva Bahat «e quale ebreo non posso che riconoscere la grande importanza dell’indagine sulle radici della mia fede. Lo stesso vale per i cristiani. A Gerusalemme la fede s’interseca con la storia e senza alcuna paura e pregiudizio è dovere dello scienziato investigare e ricercare le verità che la scienza può restituirci. Non si tratta di chiedere conferme all’archeologia, ma di lasciare che l’archeologia ci aiuti a comprendere la nostra comune storia».

 

Una posizione che ci è sembrata subito molto interessante quella di Bahat. L’archeologo israeliano parla dell’archeologia come strumento di comprensione più che di verifica. Quello che ci interessa infatti non è mettere in dubbio la veridicità di ciò che la tradizione ci ha consegnato, ma conoscere e approfondire attraverso i dettagli e le notizie di vita quotidiana, fatta di spazi, muri e oggetti quasi banali, la vita che ci è raccontata nei Vangeli. Per questo motivo la “Rosmini” ha chiesto a padre Alliata di raccontare nel suo intervento proprio la vita quotidiana a Cafarnao ai tempi di Gesù.

 

«Oggi in Terra Santa sono conservati luoghi precisi, spesso consacrati dalla costruzione di una basilica edificata a loro protezione», commenta ancora Stoppa. «Sono siti visitati da migliaia di pellegrini perché tramandati come i veri luoghi in cui si sono svolti i fatti più importanti della vita di Gesù, dal concepimento miracoloso di Nazareth, la sua nascita a Betlemme, alla sua vita quotidiana a Cafarnao durante i suoi anni di vita pubblica fino alla frequentazione del tempio di Gerusalemme e la sua passione, morte e resurrezione. Come ci insegna infatti Sant’Agostino, “Non si può amare senza conoscere, e non si può conoscere senza amare”».

 

L’iniziativa è finanziata con il contributo dell’Università di Padova sui fondi per le iniziative culturali studentesche ed è realizzata in collaborazione con ATS pro Terra Sancta e con il patrocinio della Custodia di Terra Santa.

 

 


Una mostra celebra Bernardo Colombo

060516 Colombo (43)Dal 13 maggio 2014 al 30 maggio 2014, con una mostra, il dipartimento di Scienze statistiche dell’Università di Padova ricorda Bernardo Colombo (1919-2012), figura  preminente nella storia della statistica a Padova. A lui si deve l’istituzione della Facoltà di Scienze statistiche nel 1968.

Il percorso scientifico di Bernardo Colombo si è svolto in un lunghissimo periodo, spaziando in diversi ambiti, dalla statistica all’organizzazione del sistema scolastico, dalle statistiche ufficiali alla demografia – specie con gli studi su nuzialità, fecondità, abortività – dalle politiche di popolazione alla biometria del ciclo femminile. Al rigore scientifico e metodologico univa la capacità di alimentare rapporti intensi con giovani studenti, ricercatori, colleghi di lavoro nella conduzione di collaborazioni nazionali e internazionali.

Del professor Colombo nel nostro sito abbiamo già pubblicato l’introduzione da lui tenuta per la nostra Associazione il 16 maggio 2006 nell’aula magna del Bo a Padova a un incontro nel quadro dei convegni sull’attualità di sant’Agostino, e il commento di don Giacomo Tantardini, che lo ringraziava di cuore «per il modo umanissimo con cui ha accennato all’umanità del Signore, di Gesù» e «per gli accenni al rapporto tra carità e verità».

 

La mostra sul professor Colombo si può visitare anche virtualmente sul sito http://mostra-colombo.stat.unipd.it/
Per informazioni sulla mostra: segrorg@stat.unipd.it

 

Dove: chiostro - dipartimento di Scienze statistiche - via Cesare Battisti, 241 - Padova
Quando: 13-30 maggio 2014


Europa 2014, è possibile un nuovo inizio?

140513 incontro Europa«Alla vigilia delle elezioni europee del 25 maggio l’opinione pubblica sembra divisa tra chi spinge per uscire dall’Unione europea e chi ritiene inutile andare a votare perché il voto, di fatto, non cambierà niente. Sebbene non manchino sostenitori dell’UE, si respira un prevalente senso di frustrazione: l’Europa non appare più come un centro, ma come una grande periferia del mondo globalizzato. Ma, nella scia di papa Francesco, proprio l’essere o il sentirsi ‘periferia’, se guardato nel profondo, non può costituire l’occasione per recuperare un atteggiamento positivo e darci l’opportunità di un cambiamento?».

Così recita la parte iniziale del testo del giudizio di Comunione e Liberazione in vista del voto per il rinnovo del Parlamento europeo. E proprio a partire da questi documento CL di Padova propone l’incontro

EUROPA 2014, È POSSIBILE UN NUOVO INIZIO?

martedì 13 maggio 2014, ore 21.00

aula magna Polo didattico Dieffe

via Risorgimento 29 - Noventa Padovana (PD)

con

Luca ANTONINI ordinario di Diritto costituzionale, Univ. Padova

Gilberto MURARO ordinario di Scienza delle finanze, Univ. Padova

a cura di Comunione e Liberazione

 

Scarica il volantino di CL: EUROPA 2014, È POSSIBILE UN NUOVO INIZIO?

Scarica la locandina dell'incontro

 

MATERIALI DI APPROFONDIMENTO (dal sito Tracce.it)

«È possibile un nuovo inizio?» - L'intervento di Julián Carrón all'incontro del 9 aprile a Milano

Il volantino di CL

Il video dell'incontro del 9 aprile a Milano

L'intervento di Riccardo Ribera d'Alcalá all'incontro di Milano

L'intervista integrale a Rowan Williams

L'intervista integrale a Laurent Lafforgue

L'intervista integrale a Gian Arturo Ferrari

L'intervista integrale a padre Mauro Giuseppe Lepori

L'intervista integrale a Constantin Sigov


Don Giovanni il dissoluto assolto

don gioSegnaliamo volentieri l'iniziativa di un gruppo di studenti universitari padovani: due date a Padova per l’opera teatrale del Nobel José Saramago con la Compagnia Teatrale Universitaria Beolco Ruzzante

 

Non si tratta certo di una buona giornata per Don Giovanni, nobile cavaliere di Siviglia e grande donnaiolo. Sebbene abbia avuto più di duemila donne, non è riuscito a conquistare le ultime due che aveva preso di mira: la contadina Zerlina, che stava per convolare a nozze con l’amato Masetto, e la nobile Donna Anna, che si è opposta alle seduzioni del libertino invocando l’aiuto di suo padre il Commendatore, poi ucciso in duello da Don Giovanni. Ma quel che è peggio, cosa di cui Don Giovanni è ancora ignaro, è che Donna Anna, aiutata dal promesso sposo Don Ottavio e da Donna Elvira, una vecchia vittima del seduttore, sta tramando vendetta per il tentato abuso e per la morte del padre. Il Commendatore, però, non aspetta che siano i vivi a vendicarlo, e si presenta lui stesso, sotto forma di statua, a casa di Don Giovanni…

 

La Compagnia Teatrale Universitaria Beolco Ruzzante

presenta

dal premio Nobel J. Saramago

Don Giovanni il Dissoluto Assolto

giovedi 8 maggio ore 21
sabato 17 maggio ore 21

Teatro don Bosco, via S. Camillo de Lellis, Padova

 

Entrata gratuita. Posti limitati.

Prenotazioni su: teatro-unipd.eventbrite.it

Personaggi e interpreti

Andrea Stefani (Psicologia)                   Don Giovanni

Gianluca Segato (Economia)                 Leporello

Filippo Carnovalini (Informatica)         Il Commendatore

Federica Volpato (Veterinaria)              Donna Elvira

Valentina Bolognesi (Beni Culturali)    Donna Anna

Elena Marzola (Psicologia)                   Zerlina

Nicola Stefani (Psicologia)                    Masetto

Andrea Artico (Statistica)                      Don Ottavio

Iniziativa studentesca finanziata con il contributo dell’Università di Padova sui fondi della Legge 3.8.1985 n. 429

La Compagnia Teatrale Universitaria Beolco Ruzzante è nata dalla passione per il teatro di alcuni studenti dell’ateneo patavino, desiderosi di poter coltivare la loro passione anche durante il periodo degli studi, e di far conoscere ai loro colleghi studenti una forma d’arte, quella teatrale, che non è più valorizzata come un tempo ma che può ancora dare moltissimo.

Questo “Don Giovanni” è la prima rappresentazione che la Compagnia riesce a mettere in scena, grazie all’aiuto dei fondi concessi dall’Università di Padova; tutti i membri della Compagnia si augurano che possa essere il primo di una lunga serie di spettacoli, che coinvolgano sempre più studenti sia tra il pubblico che all’interno della Compagnia stessa.