Vita di don Giussani

VitadiDonGiussaniDEF[1]di Alberto Savorana . “La storia di don Giussani è così significativa, perché ha vissuto le nostre stesse circostanze, e ha dovuto affrontare le stesse sfide e gli stessi rischi, ha dovuto fare lui stesso il cammino che descrive in tanti brani delle sue opere” (Julián Carrón).

Vita di don Giussani di Alberto Savorana 
Rizzoli 2013
pagine: XI + 1354 + 32 di immagini
formato: cm 16x24,5
prezzo: € 25 ed. cartacea, € 11.99 in ebook
ISBN: 97888170415

  • Scheda-libro e possibilità di acquisto online
  • Video sulla vita di don Luigi Giussani. La voce, le espressioni e le parole del fondatore di Comunione e Liberazione (durata 6:14)
  • Rassegna stampa delle principali recensioni/articoli apparse sui giornali
  • Rassegna audio/video con alcune interviste all’autore e ai relatori delle presentazioni
  • Video integrali delle presentazioni di Milano e Roma
  • Locandina e quartino in formato adatto per la stampa da utilizzare nei diversi ambienti per far conoscere il più possibile il libro nei propri ambienti di lavoro, università, scuola, parrocchia, quartiere.
  • Introduzione al libro Vita di don Giussani, di Alberto Savorana (Rizzoli - Milano 2013)

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L’ultima cima all'MPX di Padova venerdì 8 novembre

4580348749_8cb4637bc9_z[1]«Il pastore che si isola non è un vero pastore di pecore, ma un “parrucchiere” di pecore, che passa il suo tempo a mettere loro i bigodini, invece di andare a cercarne altre». Jorge Mario Bergoglio, oggi Papa Francesco.

 

Parte da questa provocatoria affermazione del Pontefice la rassegna cinematografica PRETI OGGI: pastori o “parrucchieri”?, realizzata da Multisala Pio X – MPX, Istituto San Luca per la formazione del clero e Ufficio Comunicazioni sociali della Diocesi di Padova.

Sono tre i film in programma nei venerdì 8-15-22 novembre all’MPX.

Si comincia venerdì 8 novembre con L’ultima cima di Juan Manuel Cotelo, per proseguire poi il 15 novembre con The sessions – Gli incontri di Ben Lewin. Chiude la rassegna To the wonder del regista Terrence Malick in programma venerdì 22 novembre.

 

L’ultima cima è un film documentario religioso spagnolo girato da Juan Manuel Cotelo, proiettato per la prima volta a Madrid il 3 giugno 2010.

Il film raccoglie le richieste che i giovani spagnoli hanno verso i preti e le testimonianze dirette sulla vita di Pablo Domínguez Prieto (nella foto), prete e professore di filosofia e teologia all’università ecclesiale di San Damaso, morto in un incidente di arrampicata nel Moncayo, l’unica vetta dei Pirenei che non aveva ancora scalato, con l’alpinista e professoressa Sara de Jesus Gomez.

Don Pablo nasce a Madrid il 3 luglio 1966. È stato ordinato sacerdote a 24 anni. Dottore in Filosofia e Teologia, ha pubblicato 7 libri (l’ultimo ‘Hasta la cumbre’ è un successo editoriale) ha scritto decine di articoli, e tenuto più di 50 conferenze… L’ultima, avvenuta 12 giorni prima di morire, è stata il detonatore del documentario. Dicono che fosse simpatico e divertente anche nelle situazioni più difficili. Faceva fatica a dire “io”, perché era sempre proteso verso il prossimo. Era anche bello. Non aveva paura né della vita né della morte. Era innamorato di Dio e contagiava gli altri. Le sue messe erano piene di gente, perché era bello sentirlo predicare. Era sempre vicino a tutti, anche a chi lo insultava per strada, con cui poteva diventare amico.

Era un bravo scalatore. Ha scalato tutte le cime spagnole di 2.000 metri, le cime delle Alpi di 4.000 metri, e vette ancora più alte in America e Asia. Quando poteva, celebrava sempre la messa sulla cima. Sacerdoti, suore e ordini monastici gli chiedevano che predicasse gli esercizi spirituali, in giro per il mondo. E non sapeva dire di no. Questo lo portò in un convento cistercense, a Tulebras (Navarra), nel febbraio 2009. Parlò della morte con allegria. Il giorno dopo salì sul Moncayo (2.300 metri), l’ultima cima spagnola che voleva conquistare. Le ultime parole che disse alla sua famiglia per telefono, alcuni minuti prima di morire, furono: “sono arrivato alla cima.”

Qui il programma della rassegna

 

Tutte le proiezioni inizieranno alle ore 21.

 

Biglietto unico: 5 euro.

 

Per informazioni:

Multisala Pio X

via Bonporti 22 - Padova

Tel. 049 8774325

www.multisalampx.it 

 

Per prenotazioni: mpx@diocesipadova.it


La lista di Bergoglio

Lista-di-BergoglioAll’indomani dell’elezione non mancarono, come peraltro facilmente prevedibile, i ben informati pronti a lanciare pesanti accuse su una presunta connivenza o quanto meno acquiescenza di Jorge Maria Bergoglio sul regime dittatoriale argentino. Voci, supportate da fotografie poi dimostrate false, che peraltro di fronte a ricostruzioni più documentate si dissolsero nel giro di pochi giorni. Oggi però possiamo dire qualcosa di più in merito, grazie a un reporter di Avvenire, Nello Scavo, che si è recato per mesi sul campo, in Argentina, a caccia della verità. Con risultati impressionanti.

La Basilica pontificia di Sant’Antonio di Padova, l’Associazione culturale Antonio Rosmini e le Scuole Romano Bruni annunciano

 

venerdì 18 ottobre 2013, ore 18.15

sala dell’Istituto teologico del Santo

basilica del Santo, Padova

presentazione del volume di Nello Scavo

LA LISTA DI BERGOGLIO

I salvati da papa Francesco durante la dittatura. La storia mai raccontata

EMI editore, 2013

 

Interverranno

p. Enzo Pojana rettore della basilica del Santo

Roberto Papetti direttore de Il Gazzettino

L’Autore

 

L’appassionante inchiesta di Scavo dimostra che Bergoglio, lungi dall’essere stato connivente o passivo, mise in salvo quanti poté, preti e laici, cattolici come lontani dalla fede, a costo di elevati rischi personali e con stratagemmi talora rocamboleschi. E fu il cardinale di Buenos Aires, a dittatura finita, a farsi voce della richiesta di perdono da parte della chiesa per le sue responsabilità in quella «guerra sporca».

Giornalista di origine catanese, Nello Scavo vive a Como. È cronista di Avvenire e si occupa di criminalità e terrorismo internazionale. È autore di diverse pubblicazioni.

 


L’uomo della croce: l’immagine scolpita prima e dopo Donatello

croce2Segnaliamo al Museo diocesano di Padova la mostra L’uomo della croce: l’immagine scolpita prima e dopo Donatello.

Il dramma di Gesù crocifisso ha interrogato l’uomo di ogni tempo, toccando il cuore del vissuto delle persone.

 

Da duemila anni è uno “scandalo” sia per chi crede, sia per chi si ferma al solo dato storico della crocifissione, continuando a porre interrogativi sull’uomo e sul senso della sua esistenza.

Ha alimentato il pensiero teologico e filosofico, l’immaginazione e la spiritualità, e ha ispirato scrittori e artisti che hanno dato vita a immagini di grande intensità.

La mostra, aperta dal 14 settembre al 24 novembre 2013, racconta questa storia attraverso sette crocifissi in legno intagliato e dipinto provenienti da alcune chiese della Diocesi di Padova. Le sculture, dal Trecento al Settecento, sono presentate in un percorso che ne esalta il potere evocativo, e la capacità di esprimere la sensibilità e il pensiero teologico propri di ciascuna epoca.

È un viaggio nel tempo alla scoperta delle raffigurazioni del crocifisso e del loro significato: dal Cristo morto in croce del tardo Medioevo, con gli occhi chiusi e la testa reclinata, dove si insiste sulla passione e sulle sofferenze patite per la salvezza dell’uomo; alla svolta dell’umanesimo cristiano nel Rinascimento, che riscopre l’umanità di Cristo nobilitandola attraverso il linguaggio sereno e composto della classicità; per arrivare al “superamento” della morte attraverso il vitalismo del Cristo vivo, che già suggerisce l’idea della resurrezione, nell’età della Controriforma e Barocca.

Il percorso consente di osservare da vicino le sculture, tre delle quali sono state sottoposte a delicati interventi di restauro, grazie anche alla campagna di raccolta fondi Mi sta a cuore. I restauri, che si sono avvalsi delle moderne metodologie di diagnostica, hanno dato risultati sorprendenti, che vengono raccontati in mostra in un’apposita sezione multimediale, realizzata con il generoso supporto di Mediacom Digital Evolution.

Le visite guidate per i gruppi consentono di scendere più in profondità, compiendo un percorso estetico e spirituale insieme, nel quale oltre alle opere d’arte saranno le parole di scrittori, poeti, teologi, santi, a tessere il racconto, come fili tesi lungo il tempo. Un’occasione per lasciarci interrogare da un’immagine forte, carica di contraddizioni e interrogativi ma anche di speranza; un’immagine sempre uguale a se stessa eppure diversa, così come è l’uomo nel cammino della storia.

 

Foto (c) Giorgio Boato.

Orari

mercoledì-domenica / festivi

10.00-13.00 / 14.00-18.00

 

Biglietti

Per l’occasione l’ingresso alla mostra e al Museo Diocesano è gratuito.

 

Informazioni e prenotazioni

tel. 049 8761924 / 049 652855

info@museodiocesanopadova.it