rana padovana (1)di Giovanni Scarpa.

Mentre il mondo dei writers incontra un incredibile assenso generale (la mostra a Bologna, la più vicina esposizione di Tony Gallo allo spazio Tindaci di Padova) e affronta i primi ostacoli morali (Blu che decide di cancellare le sue opere, i graffiti di Banksy staccati dalle pareti di Londra e acquistati dai collezionisti), eccoci a presentare al pubblico una chicca patavina. Se infatti molti già conoscono il pregiato lavoro dello schivo Kenny Random, del più consueto Alessio B, della new entry Tony Gallo, o del più scialbo Red, pochi forse si sono accorti della bella “Rana padovana” (nome dato dal sottoscritto naturalmente) nata dal rana padovana (4)gruppo pseudo vandalico BeiControi Padova (BT/PD), che ha invaso il centro storico (ne ho contate quasi un centinaio) col suo tacito gracidare, e che incarna i vecchi bei valori rebel, un poco mainstream, degli artisti di strada: ribellione alle autorità civili, odio per le istituzioni e così via.

Insomma, una street art che non ha paura di sporcarsi le mani e che non cerca di tutelare se stessa.

rana padovana (3)E che egregio risultato, oserei dire: un logo sintetico, dal design minimal e simpatico: ormai quasi la cerco con lo sguardo tra le pareti dimesse e le cassette elettriche della città! Come si fa a non voler bene ad una rana così, beffarda, incurante del giudizio altrui, sempre pronta a spuntare fuori improvvisa col suo ghigno spavaldo, le sopracciglia arcuate da finta saccente. È questa la street art che mi piace: quella lasciata per strada da gente balzana che ha voglia di turbare lo status quo, quella abbandonata sui cassonetti e sui cupi viali, quella dei teppisti e dei vandali a cui nessuno bada.

rana padovanaChe sia finita l’epoca in cui il genio artistico si nascondeva sotto le mentite spoglie di un graffittaro strafatto e un poco tamarro? Che sia giunto il momento in cui i writers già cercano avvocati per legalizzare le loro illegali scorribande? Chissà. Per ora a me basta sperare di incrociare lungo la strada consueta, l’improvviso sorriso arricciato di una nuova rana o chissà quale sorpresa inaspettata.