Sabato 21 maggio alle 18.00 nel polo educativo Scuole Romano Bruni di Padova in via Fiorazzo, 7 (loc. Ponte di Brenta) si terrà un incontro-testimonianza con Grégoire Ahongbonon, l’uomo che da oltre 30 anni libera i fratelli africani dalle catene. L’incontro è promosso dall’Associazione culturale Rosmini in collaborazione con l’Associazione di Solidarietà internazionale Jobel, l’Associazione Santa Lucia per la cooperazione e lo sviluppo tra i popoli onlus e l’Istituto Romano Bruni.
Grégoire Ahongbonon nasce a Ketoukpe, un piccolo villaggio del Benin al confine con la Nigeria, il 10 gennaio del 1953, da una famiglia di contadini. Da piccolo viene battezzato e trascorre la sua infanzia nel villaggio natale. Nel 1971 emigra in Costa d’Avorio per lavorare come riparatore di pneumatici.
Conosce, negli anni successivi, un periodo di prosperità economica che lo porta a diventare proprietario di alcuni taxi.
In questo tempo abbandona completamente la Chiesa Cattolica ritornando alle pratiche feticiste ed abbracciando uno stile di vita libertino. Verso la fine degli anni settanta conosce gravi disavventure finanziarie che lo porteranno al fallimento economico e personale fino a condurlo sull’orlo del suicidio.
E’ in questo periodo che Grégoire sperimenta un incontro profondo con Dio e si riavvicina alla Chiesa Cattolica partecipando, nel 1982, ad un pellegrinaggio a Gerusalemme nel corso del quale una frase pronunciata dal sacerdote lo toccherà profondamente: “ogni cristiano deve posare una pietra per costruire la Chiesa”.
Questa frase, in un animo sensibile e reso ancor più consapevole dalla grave crisi personale, cambia letteralmente la sua vita. Grégoire, infatti, rientrato a Bouaké, si accorge di una persona che vaga nuda per strada alla ricerca di cibo, le si avvicina e si rende conto che è un uomo malato di mente che a causa della sua condizione è stato emarginato dalla società. Comincia così ad interessarsi alla causa delle persone affette da disturbi psichici, scopre le condizioni disumane in cui vivono in Africa Occidentale dove si crede siano colpiti da stregoneria. Si rende conto che l’incatenamento e l’abbandono nelle strade di questi individui sono pratiche diffuse ed accettate dalle comunità locali. Grégoire decide così di dedicare la sua vita alle persone affette da disturbi psichici e agli emarginati dalla società ed inizia a liberare dalle catene ed a raccogliere dalle strade le persone con problemi mentali.
Ritornato a Bouaké, in Costa d’Avorio, avvia un gruppo di preghiera che ben presto si trasformerà in un gruppo di carità per i malati bisognosi di cure: è l’Associazione S. Camillo di Bouaké. Grégoire è sposato ed è oggi padre di 6 figli, vive a Bouaké in Costa d’Avorio.
Per saperne di più visita il sito www.gregoire.it.